La Corte di Cassazione con la sentenza 22531/2017 depositata il 27-settembre, è andata a favore del Britannique, un hotel storico di Napoli, che per arrivare a questa sentenza è dovuto arrivare fino alla Suprema Corte per ricevere uno sconto del 60% sulla Tarsu, (tassa per lo smaltimento dei rifiuti urbani), del 2008.
Questo perchè come ricorderanno in molti nel 2008 ci troviamo al culmine della famosa emergenza rifiuti in cui si trovava Napoli, dove i sacchi della spazzatura avevano invaso il capoluogo campano, compreso il centro città e il centro storico e Corso Vittorio Emanuele dove è situato l’hotel in questione, che ha ricevuto “danni” alla propria immagine agli occhi degli innumerevoli turisti.
Per capire però bene questo “sconto” ricevuto dal Britannique, dobbiamo sapere qualcosina sulle regole della Tarsu, infatti nell’articolo 65 del dlgs (decreto legislativo) 507/1993, che impone di far pagare massimo il 40% della tassa quando il servizio di raccolta si blocca oppure come cita il dlgs <<effettuato in grave violazione delle prescrizioni del regolamento>>; oppure quando il mancato ritiro dei rifiuti determina <<una situazione riconosciuta dalla competente autorità sanitaria di danno o pericolo di danno alle persone o all’ambiente>>, l’utente può intraprendere due vie, la prima è quella di auto-ridursi la tassa, la seconda è quella di chiedere il rimborso e dunque di riavere ciò che è stato pagato di più.
La cassazione nella sua sentenza ha ribaltato la decisione del tribunale regionale, perchè La Tarsu è presente e si paga per un servizio, che va svolto secondo le regole, di conseguenza se il servizio in questione è assente, va riconosciuto lo sconto che è previsto dalla legge. Inoltre, la sentenza spiega che la riduzione, non è una «sanzione per l’amministrazione comunale inadempiente», ma serve a «ripristinare un tendenziale equilibrio» tra ciò che si paga e i costi del servizio di cui il cittadino beneficia effettivamente.
