Grid Kids: incoerenza o bigottismo?

Per quanto sembri complicato, non è difficile capire quello che è passato per la mente di John Malone quando ha deciso di passare ai Grid Kids. È sufficiente fare un po’ di attenzione per capire che non c’entra l’incoerenza e nemmeno il bigottismo, dopotutto le Grid Girls sono parte di innumerevoli show e preshow nei più grandi sport americani. Dunque potrebbe sembrare facile giungere alla conclusione di una mancanza di coerenza. E anche qui si sbaglierebbe, perché se da un lato le cheerleaders sono popolarissime negli USA, dall’altro non hanno bisogno di raggiungere un target di spettatori che vanno dai 4 ai 10 anni. Negli USA, sport come il basket, il football e il baseball sono parte della cultura e vengono inculcati all’inizio del percorso scolastico. Dunque mentre con le scuole “formano” i gusti e si assicurano i piccoli spettatori, con le Grid Girls si assicurano un pubblico dai 16 anni in su. In Europa, la F1, ma in generale il motorsport, rischia di perdere la popolarità tanto nei grandi quanto nei piccoli, e questo è risultato essere preoccupante per Liberty Media, che ha capito che i bambini di oggi sono gli spettatori non solo di oggi ma anche di domani. Stiamo assistendo quindi a un percorso educativo attuato da Liberty Media, stiamo assistendo a quello che potrebbe salvare l’interesse dei piccoli europei (futuri grandi appassionati) nei confronti del motorsport. Dovremmo perciò “ringraziare” Liberty Media per aver avuto l’intenzione di salvare il motorsport europeo.
Rimane però una piccola domanda sulla quale tutti possiamo riflettere: il pubblico che guadagneranno con i Grid Kids sarà effettivamente più ampio di quello che perderanno togliendo le Grid Girls? “Lo scopriremo solo vivendo”, questo però, lo disse Battisti.

Andrea Zambataro

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