Need for Speed

 

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Per una serie che fa dell’aggressività su strada la sua bandiera, fermarsi non deve essere stato facile, anche se solo per un anno. A Novembre il nuovo Need for Speed sarà disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC, frutto del lavoro di Ghost Games che, già al lavoro sul gioco: il debutto in occasione della conferenza di Electronic Arts di pochi giorni fa con Il video di gameplay dalla veste grafica favolosa e dalla perfetta colonna sonora dei Chemical Brothers (con il nuovo singolo “Go”) ha fatto colpo.

Craig Sullivan, director del gioco, a una intervista rispose: “Abbiamo voluto chiamarlo Need for Speed e basta, senza nessun suffisso, per rilevare come sia l’episodio in grado di riassumere tutto il meglio di vent’anni di Need for Speed”. Due       delle chiavi principali del gioco sono: un piccolo selettore nella schermata d’impostazione e nell’immagine di copertina del gioco.

La prima consente di selezionare il modello comportamentale generale delle auto anche perché non è reato dire che Need for Speed non abbia mai fatto della simulazione esasperata il suo tratto caratteristico… se non per la bella parentesi dei due Shift. Una scelta che, pone da una parte un modello totalmente dedito alla derapata (Drift) e dalla parte uno più rigido e controllato (Grip). Al giocatore scegliere tra le tante variabili che stanno nel mezzo. “I vecchi Need for Speed erano più votati al drift, quelli degli ultimi anni hanno puntato maggiormente al grip, questo Need for Speed li vuole raccogliere tutti, starà al giocatore impostare la sua preferenza”, spiega Sullivan.

La copertina, con le sue cinque sagome, rappresenta invece le cinque differenti storyline che sarà possibile intraprendere, tra cui quelle dedicate a un approccio da fuorilegge alla velocità pura o alla customizzazione estrema della vettura. Dentro è possibile riconoscere le varie anime degli altrettanto vari Need for Speed, dai Most Wanted agli Underground, passando magari per Carbon o Pro Circuit. Un po’ di tutto, sempre nelle intenzioni di Ghost Games.

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Ma tutto questo servirebbe a poco o a nulla se, poi, il gioco non fosse in grado di convincere una volta premuto a tavoletta l’acceleratore. Parlando di panorami è obbligatorio passare all’altro aspetto delicato e ancora tutto da verificare a fondo di Need for Speed: la realizzazione tecnica. Certo, il video della conferenza era apparso inattaccabile, ma visto il gioco da vicino, il trucco da prestigiatore di Ghost Games viene svelato abbastanza in fretta: il grosso del merito di quell’impatto era dovuto più alla  resa di tanti effetti applicati all’immagine, nella sezione, ridottissima sia chiaro, della città tutto era scuro, ma non a sufficienza per non accorgersi che dietro il “materiale” non era poi molto più ricco e dettagliato rispetto a Rivals. O perlomeno: essendo passati due anni e dopo quel video, la sensazione è che il passo in avanti fosse molto, molto più netto. Invece si tratta di una pensata intelligente e realizzato ancora meglio. Quasi chirurgia estetica di grande qualità, piuttosto che vera giovinezza.Rimarrà, poi, da valutare nei prossimi mesi e infine con la versione completa del gioco se le novità ci saranno e sapranno dare a Need for Speed una sua personalità ben definita.

L’ ultima cosa da dire è scaldate i motori e si parte per una nuova gara!!

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